Uniti contro l’ Inceneritore di Albano

La nostra amministrazione dovrebbe avviare immediatamente un tavolo di lavoro con la regione Lazio e con i comuni castellani, in modo particolare quello di Albano Laziale per una serie di motivi:

La scelta dell’impianto di termovalorizzazione che la Regione Lazio ha deciso di installare nel comune di Albano andrà totalmente rivista. In primis perché sarà ubicato in una località del comune albanense che inciderà direttamente e negativamente solo con il quartiere Montagnano di Ardea! Questa è un’altra delle “PERLE” che le giunte di centro destra Regionali e comunali ci lasciano in eredità; in fatti anche Albano ha una giunta di centro destra, che in passato ha pensato bene di attivare proprio in quella zona, dove la Regione ha deciso di ubicare un inceneritore, una discarica e lo ha fatto in un terreno, di grande valore paesaggistico, perché da lì si scorge la costa ed il mare Tirreno, e che una volta era seminato a viti e soprattutto ad oliveti e che si trova esattamente a fianco di una ottima azienda di Agriturismo, che infatti non è mai riuscita a decollare, nè mai Io potrà fare! E’ la stessa Regione Lazio che solo pochi anni fa ha autorizzato in località Montagnano di Ardea, a poche centinaia di metri dalla discarica di Albano e dal previsto inceneritore, la coltivazione di acque minerali e che ora per pura incompetenza ed incapacità governativa, nè compromette sul nascere qualsiasi tipo di sviluppo, facendogli incombere a pochi centinaia di metri un Termovalorizzatore! Siamo perfettamente coscienti che i Rifiuti costituiscano uno dei problemi più incombenti di una società avanzata, ma siamo pure certi, e preparati a sostenere con dati scientifici, che solo con un progetto di scala Regionale, che coinvolga tutte le provincie Laziali e Roma capitale in una seria Raccolta differenziata, porta a porta, si possa raggiungere una corretta individuazione, in termini di mc annui di RSU prodotti, su scala regionale e solo dopo su quelli prevedere:

  • La filiera della raccolta della carta,
  • la Filiera della Raccolta della plastica,
  • la Filiera della raccolta del ferro,
  • la Filiera della raccolta dell’alluminio,
  • la Filiera della raccolta degli altri materiali metallici,
  • la Filiera della raccolta dell’umido e tutte le altre Filiere che si debbono attivare per il riciclo ed il recupero dei materiali per il loro utilizzo secondo! Senza procedere di emergenza in emergenza ma con la logica della programmazione di piano!

Solo e soltanto quando tutto questo sarà stato attivato, le Amministrazioni comunali, Provinciali, Regionali e quella di Roma capitale saranno in grado di valutare la quantità di mc annui di RSU indistinto prodotti e che potranno eventualmente avviarsi a termo incenerizzazione e forse, forse, potremmo scoprire che gli Impianti di Incenerizzazione già esistenti ed operanti nel Lazio. potrebbero già essere sufficienti allo scopo! Ogni progetto al di fuori di questo, è solo un inganno, è una truffa ed è un peso eco ambientale che queste pessime, sgangherate, raffazzonate, incompetenti giunte di centro destra scaricano sulle generazioni che ancora debbono nascere, depredandone il territorio senza alcuna possibilità di recupero quo ante! Una osservazione poi sulla confusine che stampa e politica fanno sulla Termovalorizzazione: I Termovalorizzatori sono opifici, che occupano persone qualificate, in cui gli eventuali residui da raccolta differenziata individuati come “cdr” (carburanti da rifiuti) non si limitano ad incenerire i rifiuti ma utilizzano le temperature prodotte ad uso energetico, ad es il teleriscaldamento o nei mega impianti la produzione in continuo di energia elettrica! Gli inceneritori invece si limitano a bruciare solamente i rifiuti senza alcuna resa energetica! Ma al fine di tutelare la salute pubblica ed al fine di rispettare le leggi della Repubblica sulla tutela dell’ARIA ATMOSFERICA da tutte le combustioni, sia gli uni che gli altri debbono essere necessariamente provvisti di camere di post combustione; dove i FUMI, preselezionati da idonei filtri, della combustione degli eventuali RSU residui dalla differenziata, siano combusti ovvero ulteriormente bruciati a temperature intorno ai 1350° C! Questo è il solo sistema per garantire che dal camino finale non possano uscire altro che gli ossidi, NOx e CO2 e nessun tipo di particolato ! Non ci risulta che alcuno degli inceneritori (cosa ben diversa dai termovalorizzator0 presenti ed operanti nel Lazio in questo momento, abbiano queste caratteristiche; ed abbiamo il forte sospetto se non la certezza, vista la incompetenza di queste amministrazioni di centro destra, che verosimilmente anche il termovalorizzatore che si è deciso ad ubicare in Albano abbia quelle pessime caratteristiche di emettere particolato, IPA ed altri composti e derivati della diossina.

 

Ardea può diventare il comune capofila, della parte meridionale dell’AT02! Perché se evidenti ed inconfutabili sono le colpe della amministrazione di centro destra che da almeno 15 anni sgoverna la nostra città costiera, è innegabile che la costa di Ardea è il ricettacolo naturale di tutte le acque reflue, verosimilmente mal trattate o niente affatto trattate e che provengono dai comuni ad Ovest della città ed in modo particolare i Comuni Castellani! Poiché PA TO -ambito territoriale ottimale – deve gestire compiutamente tutto il ciclo dell’acqua dal suo emungimento al suo utilizzo, per uso umano o industriale, ed alla sua successiva depurazione al fine di rendere compatibile il rilascio dell’acqua usata con l’ambiente che la riceve; Riteniamo naturale è indispensabile che il comune ricettacolo finale di un bacino imbrifero assuma su di se la guida politica ed ammnistrativa di questo ciclo impegnando politicamente, responsabilmente e con competenza alla loro responsabilità, i comuni citati, la provincia di Roma, Roma capitale e la Regione Lazio

VERDI Ecologisti e reti civiche di Ardea

Giampiero VENTURINI

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